Chomsky e il Generativismo: Teorie e Tecniche della Traduzione

Avram Noam Chomsky

Noam Chomsky, nato a Philadelphia nel 1928, è una figura centrale nella linguistica moderna. La sua opera ha rivoluzionato il campo, dando vita a teorie che si occupano di come le lingue siano strutturate e come gli individui le acquisiscano.

Il Paradigma Generativista

Il generativismo, noto anche come approccio chomskiano, sottolinea la capacità dei sistemi linguistici di generare un numero potenzialmente infinito di frasi a partire da elementi minimi come fonemi, morfemi e lessemi. Chomsky, nel suo libro "Cartesian Linguistics" del 1966, sostiene che la lingua utilizzi «mezzi finiti per creare un uso infinito». Questo aspetto evidenzia la creatività intrinseca nel linguaggio umano.

Competenza vs Performance

Una delle principali distinzioni nel lavoro di Chomsky è quella tra competenza e performance. La competenza si riferisce alla conoscenza teorica e alla competenza linguistica interna (I-Language) di un parlante, ossia il bagaglio di conoscenze linguistiche e grammaticali. La performance, al contrario, rappresenta l'uso concreto della lingua nell'interazione quotidiana (E-Language). Chomsky pone enfasi sulla competenza, sostenendo che i parlanti possiedono una conoscenza tacita della loro lingua che consente loro di giudicare la grammatica delle frasi, anche se non ne hanno consapevolezza.

Critiche al Modello Generativista di William Labov

William Labov, un'importante figura della sociolinguistica, ha criticato il generativismo, sostenendo che questo approccio trascura i fattori esterni che influenzano la varietà linguistica. Secondo Labov, la competence non è uniforme tra tutti i parlanti a causa delle variazioni socioculturali, storiche e geografiche. La sociolinguistica si concentra proprio sulla variabilità linguistica e sull'impatto delle situazioni sociali sull'uso della lingua.

La Variazione Linguistica

La variazione linguistica può essere categorizzata in diverse tipologie:

Varianti diacroniche: variazioni nel tempo.
Varianti diatopiche: variazioni legate al luogo.
Varianti diafasiche: variazioni in base al livello formale della comunicazione.
Varianti diastratiche: variazioni secondo gruppi socio-culturali o per età e genere.
Varianti diamesiche: variazioni in base al codice usato (scritto, orale, ecc.).

Questo modello, sviluppato da Eugenio Coseriu, evidenzia l'importanza dell'interazione tra le diverse dimensioni della variazione, che si influenzano a vicenda.

Il Giudizio dei Parlanti

I giudizi dei parlanti nativi sulle loro lingue forniscono ai linguisti informazioni fondamentali. Tuttavia, Labov sottolinea che questi giudizi possono variare e che proprio questa divergenza è l'oggetto di studio da parte della sociolinguistica.

Il Sintagma: Tra Frase e Parola

Nel modello di Chomsky, la sintassi occupa un posto centrale. La ricorsività sintattica è un elemento chiave, permettendo l'aggiunta di unità più piccole chiamate sintagmi. Chomsky introduce questo concetto in "Syntactic Structures" (1957), descrivendo i sintagmi come costituenti che si trovano tra la frase e la parola. Esistono vari tipi di sintagmi:

Sintagma Verbale (SV)
Sintagma Nominale (SN)
Sintagma Avverbiale (SAvv)
Sintagma Aggettivale (SAgg)
Sintagma Preposizionale (SP)

Ad esempio, in "Gianni compra il giornale" (SV) e "La casa del nipote è in periferia" (SP).

Grammatica Valenziale e Grammatica Generativa

Chomsky pone particolare attenzione al verbo, un punto già trattato nella grammatica valenziale di Lucien Tesnière. In linguistica generativa, gli attanti principali sono chiamati ruoli tematici. Questa classificazione include:

Verbi Intransitivi (monovalenti): Linda corre
Verbi Transitivi (bivalenti): Luca ha comprato un libro
Verbi Ditransitivi (trivalenti): Mario regala un fiore a Lucia

This distinction highlights the role of verbs in constructing sentence structure.

L'Ordine delle Parole

In italiano, l'ordine delle parole è in genere rigido, con il soggetto che precede il verbo (SVO). Tuttavia, ci sono eccezioni che rendono l'italiano flessibile: esempi come "Maria beve un caffè lentamente" e "Lentamente Maria beve un caffè" mostrano questa variabilità. In altre lingue, come il latino e il tedesco, le strutture sono diverse: SOV per il latino e SVO nelle frasi principali e SOV nelle subordinate per il tedesco.

Acquisizione del Linguaggio e Innatismo

Secondo Chomsky, l'acquisizione del linguaggio avviene in diverse fasi e la facoltà del linguaggio si sviluppa nel bambino come un organo. Le fasi principali dell'acquisizione linguistica includono:

Lallazione: (6-7 mesi) Suoni vocali e consonanti senza significato specifico.
Periodo Olofrastico: (12-15 mesi) Frasi costituite da una sola parola.
Periodo delle Mini-frasi: (intorno ai 2 anni) Utilizzo di frasi semplici.
Omissione delle Categorie Funzionali: (tra i 2 e i 3 anni) Mancanza di strutture grammaticalmente complesse.

Chomsky sostiene che gli elementi base della grammatica sono innati e universali.

Acquisizione della Lingua L2 e Bilinguismo

L'acquisizione di una seconda lingua (L2) avviene tipicamente dopo i 17 anni. Prima di questa età, è possibile sperimentare diversi tipi di bilinguismo:

Simultaneo: da 0 a 3/5 anni.
Successivo: dopo i 3/5 anni.
Adolescenziale: tra 11 e 17 anni.

Più precoce è l'esposizione a una lingua straniera, maggiore sarà la competenza linguistica acquisita dal soggetto, portando anche benefici cognitivi associati al bilinguismo.

Modularità del Linguaggio

Nel modello chomskiano, la mente è vista come composta da moduli cognitivi interconnessi e parzialmente autonomi. Esistono moduli specifici per il linguaggio, il calcolo, la logica e il controllo motorio. Le patologie del linguaggio rivelano deficit sia a livello linguistico sia di altre funzioni mentali, sottolineando che la competenza linguistica non è necessariamente legata alle altre capacità cognitive.

Facoltà del Linguaggio

In un articolo del 2002 su Science, Chomsky, insieme a Marc D. Hauser e W. Tecumseh Fitch, esplora la facoltà del linguaggio opposizionando due concetti:

FLB (Faculty of Language in the Broad Sense): condivisa tra esseri umani e animali.
FLN (Faculty of Language in the Narrow Sense): tipica e esclusiva degli esseri umani.

Questa distinzione si riflette sulla cooperazione interdisciplinare tra linguaggio e altre discipline come biologia evolutiva e neuroscienze.

Teorie e Tecniche della Traduzione

Nell'ultimo trentennio, la traduzione ha visto uno sviluppo significativo come scienza. Un concetto chiave nella traduzione è l'interdisciplinarità, poiché questa pratica richiede competenze trasversali e la padronanza di almeno due lingue e culture. La traduzione non è solo un'arte; è un processo complesso che implica l'abilità di navigare tra diverse lingue e contesti culturali.

Linguistica Contrastiva, Traduzione e Traduttologia

A differenza della linguistica contrastiva, la traduzione e la traduttologia non si concentrano sul confronto tra lingue, ma si dedicano all'analisi di diversi tipi di testi, esaminando come possono essere tradotti efficacemente da una lingua all'altra, tenendo conto del contesto e delle aspettative del lettore.

Struttura della Traduzione

Il volume di Pierangela Diadori si compone di tre parti principali:

Strategie traduttive
Tipologie testuali
Formazione e mondo del lavoro

Queste sezioni guidano il lettore attraverso vari aspetti del processo traduttivo e delle competenze necessarie per affrontarlo.

QCER: Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue

Il QCER rappresenta un importante strumento per la valutazione delle competenze linguistiche e include test come l'EF SET di Education First. Questo quadro fornisce linee guida per l'apprendimento e l'insegnamento delle lingue, facilitando la mobilità e l'integrazione linguistica in Europa.

Translation Studies negli Anni '80 e '90

Negli anni '80 e '90 c'è stata una transizione dall'approccio normativo a uno descrittivo nella traduzione. Questo cambiamento ha portato a una nuova concezione di fedeltà al prototesto, in cui il rispetto per l'autore e il destinatario diventa prioritario. Ogni traduzione implica perdite, aggiunte o distorsioni di informazioni, influenzate dall'abilità del traduttore, dal pubblico e dalla cultura di arrivo.

Unità Traduttiva

L'unità traduttiva è l'elemento minimo, a livello lessicale, frasale o testuale, su cui il traduttore opera per passare dal prototesto (testo di partenza) al metatesto (testo d'arrivo). Questo concetto è fondamentale per comprendere il processo traduttivo e per garantire la coerenza e l'accuratezza nella traduzione.

Le Fasi del Processo Traduttivo

Il processo traduttivo si articola in diverse fasi:

Analisi del prototesto (lingua di partenza)
Trasferimento mentale del messaggio
Ristrutturazione del messaggio nella lingua del metatesto (lingua di arrivo)

Queste fasi sono essenziali per la comprensione e l'accuratezza nella traduzione.

Analisi del Prototesto

Durante l'analisi del prototesto, un traduttore deve considerare numerosi fattori sociolinguistici, tra cui:

Assi di variazione sociolinguistica: diacronica, diatopica, diafasica, diastratica, diamesica.
Tipologia testuale: testi narrativi, descrittivi, argomentativi, espositivi, regolativi.
Genere testuale: quanto il testo sia concreto o riferito a mondi immaginari.

Questo approccio aiuta a delineare il contesto e il significato del prototesto, preparandolo per la traduzione.

Fattori Esterni

Numerosi fattori esterni influenzano il prototesto, inclusi:

Emittente del prototesto e le sue intenzioni comunicative.
Destinatario-modello del prototesto.
Canale comunicativo utilizzato per raggiungere i destinatari.
Luogo e tempo di produzione e ricezione del prototesto e del metatesto.
Occasione comunicativa.

Questi fattori esterni sono cruciali per comprendere l'intenzione originale del testo e assicurare una traduzione fedele e pertinente.

Fattori Interni

I fattori interni comprendono aspetti specifici della forma del prototesto, come:

Argomento e contenuto del prototesto.
Preconoscenze dei destinatari.
Struttura e suddivisione del prototesto.
Elementi non verbali significativi.
Caratteristiche linguistiche e stilistiche.

Questi elementi devono essere analizzati per garantire che il messaggio venga trasmesso correttamente nella traduzione.

Interdipendenza tra Fattori Esterni e Interni

Il modello di Christiane Nord enfatizza l'interdipendenza tra fattori esterni e interni nel processo traduttivo, sottolineando come entrambi gli aspetti influenzino la cultura e il contesto del messaggio tradotto.

Il Circolo Ermeneutico Lettore-Traduttore

Il circolo ermeneutico si riferisce alla continua interazione tra lettore e traduttore, dove ogni traduzione richiede revisione e interpretazione costante, tale da formare una comprensione più profonda del testo.

Ermeneutica

Il termine ermeneutica, derivante dal greco, riguarda l'arte dell'interpretazione, specialmente di testi. In traduzione, questa disciplina è cruciale poiché definisce i passaggi lavorativi che il traduttore, in qualità di lettore e autore, deve affrontare durante il suo processo di traduzione.

La Domenica del Traduttore

Infine, il capitolo “La domenica del traduttore” scritto da Ezio Raimondi, analizza l'importanza e le sfide del lavoro del traduttore, riflettendo sulla loro esperienza e sulla loro visione artistica del tradurre.