La crisi dell’Antico Regime

Nel periodo che precede le grandi trasformazioni sociali ed economiche, in particolare nei secoli XVII e XVIII, il sistema dell’Antico Regime presentava delle dinamiche demografiche ed economiche caratterizzate da diverse problematiche, soprattuto legate alla realtà della vita quotidiana delle famiglie e alle condizioni generali di salute. Sebbene solo i più abbienti potessero mantenere numerose famiglie, la scarsità delle risorse portava spesso le famiglie meno fortunate a mettere in atto misure estremamente dure come l’affidamento dei neonati a nobili bisognosi di manodopera. Si diffuse così anche l’infanticidio, manifestandosi sia attraverso l’abbandono dei bambini, sia con la mancanza di cure adeguate. A partire dalla fine del Seicento, si registrò un incremento delle pratiche contraccettive tra le classi elevate, mentre tra i ceti più umili la diffusione della contraccezione si fece effettiva principalmente durante l’Ottocento, con una spinta in particolare dalla Francia.

Una società giovane

Nel contesto dell’Antico Regime, l’aspettativa di vita era tragicamente limitata, con una media di vita di circa 34 anni per le donne e 28 anni per gli uomini. Le condizioni igienico-sanitarie erano disastrose e le epidemie colpivano con frequenza a causa della malnutrizione cronica. La mortalità infantile era allarmante: si stima che da 150 a 350 bambini su mille morissero entro il primo anno di vita, e da ulteriori 100 a 200 prima di raggiungere i 10 anni. A titolo di esempio, oggi in Italia la mortalità infantile è ridotta a solo circa 8 nati su mille. Gli anziani rappresentavano una minima parte della popolazione, con una percentuale di ultrasessantenni che variava dal 5% all'8%; dunque, la popolazione era prevalentemente giovane, come dimostrano i dati sulla demografia di città come Colonia nel 1574, in cui circa il 35% occupava la fascia di età inferiore ai 15 anni.

La famiglia occidentale

La composizione familiare nell’Europa occidentale si configurava solitamente come una famiglia nucleare, composta da un numero contenuto di membri (quattro o cinque), in particolare dalla coppia genitoriale e dai loro figli. La limitata dimensione della famiglia era principalmente il risultato di un tardo matrimonio, che escludeva frequentemente la generazione dei nonni: secondo lo storico George Huppert, un maschio che si sposava a 28 anni avrebbe potuto avere un figlio solo a 29 anni e le probabilità di avere ancora in vita il padre a quell’età erano scarse. Contrariamente a quanto sostenuto da alcune teorie sociologiche, la tipica famiglia occidentale, caratterizzata da pochi bambini e nonni, era già diffusa ben prima della rivoluzione industriale.

Guida allo studio

Che cosa si intende per Antico regime?
Quali fattori favorirono la stabilità demografica?
Per quali motivi la società era nel complesso giovane?
Quali erano le caratteristiche della famiglia occidentale?

Una società rurale

L’Antico regime si caratterizzava come una società prevalentemente rurale, con circa l’85% della popolazione che viveva in aree rurali e dipendeva sostanzialmente dall’agricoltura, la quale costituiva il cuore dell’economia produttiva. La disponibilità di terra rappresentava un vincolo cruciale, che limitava sul lungo periodo la produttività del lavoro, estremamente bassa. Per aumentare le risorse a disposizione della popolazione, l’unica soluzione era l’espansione delle superfici coltivate. La produttività agricola, esemplificata dai rendimenti del frumento, raramente superava le cinque-sei volte la quantità di semente utilizzata. Per nutrire dieci persone era necessario il lavoro di sette o otto uomini, una condizione che portava alla concentrazione della forza lavoro nell'agricoltura, coinvolgendo il 65-90% della popolazione attiva.

Questa dinamica è particolarmente rilevante se consideriamo l’attuale contesto europeo, dove solo il 5% della popolazione è impiegato nel settore agricolo. La bassa produttività del lavoro risultava in una situazione in cui una minoranza della popolazione poteva vivere di lavoro altrui. Le giornate lavorative, lunghe e stancanti, coinvolgevano anche donne, bambini e anziani, ma fortunatamente queste fatiche erano alleviate da frequenti festività, talvolta una centinaio all’anno. In Europa orientale, le strutture feudali erano ancor più radicate, con il ripristino delle servitù della gleba, mentre nell’Europa occidentale, a partire dal Cinquecento, si assistette a una progressiva liberazione della commercio della terra, con aristocratici che diventavano proprietari comunali.”,

La crisi dell'Antico Regime e la società di allora

La crisi dell'Antico Regime e la società di allora